Apostoli della Divina Misericordia

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Apostoli della Divina Misericordia con Maria Regina della pace

SINTESI CCC - SCHEDA 2_0

Liturgia e Sacramenti
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SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA

PARTE SECONDA "L'ECONOMIA SACRAMENTALE".



SCHEDA 2_0 = L’ECONOMIA SACRAMENTALE (LITURGIA E SACRAMENTI)

 

 

LA LITURGIA

 

Dio Padre è la sorgente e il fine della liturgia: dall’inizio, tutta l’opera di Dio è benedizione; nella nuova alleanza, benedice in Cristo.

L’opera del Figlio nella liturgia: Gesù Cristo glorificato opera per mezzo dei suoi apostoli ed è presente nella liturgia terrestre che prepara quella celeste.

 

Lo Spirito Santo nella liturgia: lo Spirito Santo è il pedagogo, è Colui che ci educa alla fede, ed è l’artefice di quei capolavori di Dio che sono i sacramenti.

Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo, soprattutto attraverso la Liturgia della Parola (AT, salmi, memoriale di eventi quali la Pasqua, l’Esodo, l’Esilio, il Ritorno,…). Sull’armonia fra AT e NT si articola la catechesi pasquale del Signore, iniziata dai Padri. Essa è chiamata “tipologica”, cioè figurativa (“tipo” in greco significa proprio figura): così, l’acqua dalla roccia è “figura” o simbolo dei doni spirituali di Cristo; la manna nel deserto è figura dell’Eucaristia,…

Lo Spirito Santo dona ai lettori e agli uditori, secondo le disposizioni dei loro cuori, l’intelligenza spirituale della Parola di Dio, cioè la sua più perfetta comprensione.

Lo Spirito Santo ci porta, durante la preghiera eucaristica, alla anamnesi, a ricordare all’assemblea tutto ciò che ha fatto Cristo per noi (le parole che seguono alla consacrazione) fino a suscitare l’azione di grazie o dossologia (Per Cristo, con Cristo,…). Prima di questo, lo Spirito Santo viene invocato nella epiclesi, affinché il pane e il vino diventino corpo e sangue di Cristo e affinché i fedeli diventino, attraverso il sacrificio di Cristo, un’offerta vivente a Dio gradita.

 

I SACRAMENTI: Tutta la vita liturgica della Chiesa gravita attorno al Sacrificio eucaristico e ai sacramenti. Nella Chiesa vi sono sette sacramenti: il Battesimo, la Confermazione o Crismazione, l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione degli infermi, l'Ordine, il Matrimonio. In questo articolo viene trattato ciò che è comune ai sette sacramenti della Chiesa.

Sacramenti di Cristo: le parole e le azioni di Gesù al tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Per mezzo del suo Spirito, la Chiesa ha riconosciuto poco a poco questo tesoro voluto da Cristo e ne ha precisato la “dispensazione” in quelli che noi oggi chiamiamo i sette sacramenti, i quali sono efficaci perché in essi agisce Cristo stesso: non è il celebrante, ma Cristo che battezza, che perdona i peccati,… per questo si dice che siano ex opere operato, cioè non presuppone la santità della persona che celebra. Facciamo a tal proposito un esempio banale: se il celebrante “lascia l’abito”, i sacramenti che ha celebrato quando esercitava il ministero (battesimi, assoluzioni dai peccati,…) sono validi perché azioni dirette di Cristo.

 

 

Chiediamoci adesso sulla liturgia:

 

Chi celebra? La liturgia è azione di Cristo tutto intero, perciò è tutta la comunità che celebra. Tuttavia, le “membra” del corpo mistico di Cristo, non hanno tutte la stessa funzione: alcuni sono chiamati ad un servizio speciale in seno alla comunità, mediante il sacramento dell’Ordine. Vi sono poi altri ministeri particolari, come lettori, coro,… che svolgono un vero ministero liturgico.

Come celebrare? Attraverso gli elementi del creato (pane e vino,…) e alla luce di celebrazioni significative quali la Pasqua. La liturgia della Parola (e la sua applicazione) è parte integrante delle celebrazioni sacramentali; la Parola va venerata, proclamata, spiegata (omelia), corrisposta, nella celebrazione attraverso le acclamazioni e fuori il tempio con la testimonianza della vita. La tradizione musicale della Chiesa, infine, costituisce un tesoro inestimabile. Le sacre immagini, rappresentano soprattutto Cristo: bellezza e colore  delle immagini sono stimolo per la preghiera.

Quando celebrare? La Liturgia celebra l’oggi della salvezza: questo significa che non ricordiamo solo un evento del passato ma lo riviviamo nel presente. In tale ottica, il giorno del Signore è il primo della settimana e l’ottavo in cui Cristo inaugura il giorno che Egli ha fatto (Sal 118). La Domenica è per eccellenza il giorno dell’assemblea liturgica, giorno in cui i fedeli si riuniscono «perché, ascoltando la Parola di Dio e partecipando all'Eucaristia, facciano memoria della Passione,

della Risurrezione e della gloria del Signore Gesù, e rendano grazie a Dio che li ha "rigenerati per una speranza viva per mezzo della Risurrezione di Gesù Cristo dai morti"» (SC 106).

L’anno liturgico gravita intorno al Triduo pasquale, con un tempo di preparazione (Avvento che inizia l’anno liturgico e prepara il Natale; Quaresima) e uno successivo (tempo di Pasqua e ordinario, che è il cammino della Chiesa nella storia). Un posto speciale occupano poi le feste di Maria e dei santi.

La liturgia delle Ore è invece la preghiera di tutto il popolo di Dio, scandito dalla recita dei salmi.

Dove celebrare? Il “culto in spirito e verità” (Gv 4,24) non è legato a un luogo esclusivo: la realtà più importante è costituita dalle pietre vive. Quando non viene ostacolato l’esercizio della libertà religiosa, i cristiani costruiscono edifici destinati al culto divino, che manifestano la Chiesa che vive in quel luogo. Gli elementi principali della Chiesa sono l’altare, centro della chiesa che rende presente il sacrificio della croce sotto i segni sacramentali; il tabernacolo, per favorire l’adorazione del Signore; il sacro crisma, segno sacramentale del sigillo dello Spirito Santo; la sede, per indicare chi presiede l’assemblea e guida la preghiera; l’ambone, per l’importanza da dare alla Parola di Dio; il Battistero, in ricordo delle promesse battesimali; la soglia, infine, è simbolo del passaggio dal mondo ferito dal peccato al mondo della vita nuova.

 

Tradizioni liturgiche e unità. Leggiamo CCC 1203: Le tradizioni liturgiche, o riti, attualmente in uso nella Chiesa sono il rito latino (principalmente il rito romano, ma anche i riti di certe Chiese locali, come il rito ambrosiano o di certi Ordini religiosi) e i riti bizantino, alessandrino o copto, siriaco, armeno, maronita e caldeo. «Il sacro Concilio, in fedele ossequio alla tradizione, dichiara che la santa Madre Chiesa considera con uguale diritto e onore tutti i riti legittimamente riconosciuti, e vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati».

Da ricordare, infine, che la liturgia ha parti immutabili (consacrazione, …) e parti suscettibili di cambiamento, che possono essere determinati gesti durante i canti,… .

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