Apostoli della Divina Misericordia

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Apostoli della Divina Misericordia con Maria Regina della pace

SINTESI CCC - SCHEDA 3_1

La Comunità, la Legge e la Grazia
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SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA

PARTE TERZA "LA VITA IN CRISTO".


SCHEDA 3_1 = LA COMUNITA’, LA LEGGE E LA GRAZIA

 

Premessa: la vocazione dell’umanità è di rendere manifesta l’immagine di Dio. tale vocazione riveste una forma personale, ma riguarda anche la comunità nel suo insieme. Una società è un insieme di persone legate da un principio di unità che supera ognuna di loro. La creazione di circoli a scopi economici, culturali, sportivi, … favoriscono la socializzazione, che sviluppa le doti della singola persona. La socializzazione presenta però anche dei pericoli: un intervento troppo spinto dello Stato può minacciare la libertà. La dottrina della Chiesa ha elaborato il principio di sussidiarietà, secondo cui una società di ordine superiore non deve interferire nella vita interna di una società inferiore, ma deve piuttosto sostenerla in caso di necessità.

 

Partecipazione alla vita sociale: la convivenza fra esseri umani non può essere ordinata se in essa non è presente un’autorità legittima. L’autorità viene da Dio: il dovere di obbedienza impone a tutti di tributare all’autorità gli onori che ad essa sono dovuti. L’autorità è esercitata legittimamente solo se ricerca il bene del gruppo considerato e se usa mezzi moralmente leciti. Il bene comune è invece definito in relazione alla persona umana: esso è l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi come ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione. Comporta tre elementi essenziali: rispetto della persona, benessere sociale, pace stabile e duratura. La partecipazione è infine l’impegno volontario e generoso della persona negli scambi sociali. La partecipazione si realizza con la responsabilità personale.

 

Giustizia sociale: non si può ottenere se non con il rispetto della dignità trascendentale della persona. L’insegnamento di Cristo arriva a chiedere il perdono delle offese. Estende i comandamento dell’amore a tutti i nemici. Uguaglianza e differenze: redenti dal sacrificio di Cristo, tutti hanno una eguale dignità. L’uomo, venendo al mondo, ha bisogno degli altri. Si notano differenze legate all’età, alle capacità fisiche, alle attitudini, alla distribuzione delle ricchezze. Tali differenze rientrano nel piano di Dio, il quale vuole che ciascuno riceva dagli altri ciò di cui ha bisogno. La solidarietà umana è dunque un’esigenza diretta della fraternità umana e cristiana. Si esprime anzitutto nella ripartizione dei beni e nella remunerazione del lavoro.

 

 

LA LEGGE E LA GRAZIA

Premessa: la legge morale, in senso biblico, è una pedagogia di Dio che prescrive all’uomo le norme di condotta che conducono alla beatitudine promessa. Diverse ne sono le espressioni: legge morale naturale: indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale. Tale legge è detta naturale perché la ragione che promulga tale legge (ad es., il senso del dovere) è tipica della natura umana. Legge antica: primo stadio della legge rivelata, riassunta nei dieci comandamenti. Il Decalogo è una lue offerta alla coscienza di ogni uomo per manifestargli la chiamata e le vie di Dio, e difenderlo contro il male. È una preparazione alla legge evangelica, perfezione della legge divina e rivelata, opera di Cristo che trova la sua espressione nel discorso della montagna; è anche opera dello Spirito Santo e, per mezzo di lui, diventa la legge interiore della carità. La legge nuova o evangelica si rivolge a coloro che sono disposti ad accogliere con fede questa speranza nuova: poveri, umili, afflitti, , puri di cuore. Non aggiunge precetti esteriori, ma arriva a riformare la radice delle azioni, il cuore, lì dove l’uomo sceglie. La legge nuova pratica gli atti della religione: l’elemosina, la preghiera e il digiuno, orinandoli al Padre  “che vede nel segreto” (Mt 6,4.6.18). La sua preghiera è il “Padre Nostro”. La legge evangelica si riassume nella regola d’oro: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Matteo 7,12). La legge nuova è chiamata legge d’amore perché fa agire in virtù dell’amore, legge di grazia perché conferisce la forza della grazia; legge di libertà perché ci porta ad agire sotto l’impulso della carità. Oltre ai suoi precetti, la Legge nuova comprende anche i consigli evangelici, che vanno praticati in conformità alla vocazione di ognuno.

Giustificazione: La grazia dello Spirito Santo ha il potere di giustificarci, cioè di purificarci dai nostri peccati mediante il Battesimo. Per mezzo della potenza dello Spirito Santo, noi prendiamo parte alla Passione di Cristo morendo al peccato, e alla sua Risurrezione nascendo a una vita nuova; siamo le membra del suo Corpo che è la Chiesa. La prima opera della grazia dello Spirito Santo è la conversione, che opera la giustificazione: «La giustificazione... non è una semplice remissione dei peccati, ma anche santificazione e rinnovamento dell'uomo interiore».La giustificazione separa l’uomo dal peccato e ci è stata meritata dalla passione di Cristo.

 

Grazia: è il soccorso gratuito che Dio ci da’ perché rispondiamo al suo invito. Si distingueranno la grazia abituale, disposizione permanente a vivere ed agire secondo la chiamata divina, e le grazie attuali che designano gli interventi divini sia all’inizio della conversione, sia nel corso dell’opera di santificazione. La libera iniziativa di Dio richiede una libera risposta dell’uomo. La grazia comprende anche i doni dello Spirito: sono le grazie sacramentali, oltre alle grazie speciali chiamate anche carismi, dal termine greco che significa “beneficio”. È infine opportuno ricordare le grazie di stato che accompagnano l’esercizio delle responsabilità della vita cristiana.

 

Merito: indica, in generale, la retribuzione dovuta  da una comunità o da una società per l’azione dei suoi membri riconosciuta come buona o cattiva. Nei confronti di Dio non c’è merito perché abbiamo ricevuto tutto da lui: possiamo però in seguito “meritare” per noi stessi e per gli altri le grazie utili alla nostra santificazione. Per santità cristiana si intende l’unione sempre più intima con Cristo, detta anche “mistica”. Il cammino di perfezione passa anche attraverso la croce, che comporta ascesi e mortificazione.

 

La Chiesa madre e maestra: La Chiesa ha ricevuto dagli Apostoli il solenne comandamento di Cristo di annunziare la verità della salvezza. E' compito della Chiesa annunziare sempre e dovunque i principi morali. Il Magistero dei pastori della Chiesa in materia morale ordinariamente si esercita nella catechesi e nella predicazione. In tal modo si è trasmesso il «deposito» della morale cristiana, norme, comandamenti e virtù che derivano dalla fede. Tale catechesi ha, accanto al Credo e al Pater, anche il Decalogo. La Chiesa ci accorda la misericordia di Dio nel sacramento della Riconciliazione e, giorno dopo giorno, ci elargisce anche il nutrimento della Parola e dell'Eucaristia del Signore.

 

I precetti della Chiesa: i cinque precetti si collocano in tale linea:

  1. partecipa alla messa la domenica e feste di precetto: esige dai fedeli che si santifichino il giorno della resurrezione di Cristo e particolari festività liturgiche;
  2. confessa i tuoi peccati almeno una volt l’anno: assicura la preparazione degna all’eucaristia;
  3. ricevi il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua: garantisce un minimo in ordine alla recezione del Corpo e Sangue del Signore;
  4. nei giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dalla carne e osserva il digiuno: assicura tempi di ascesi e di penitenza;
  5. sovvieni alle necessità della Chiesa: dovere di venire incontro alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno secondo le proprie possibilità.

 

 

 

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„Cari figli! In questo tempo di grazia pregate con me affinché il bene vinca in voi ed attorno a voi. In modo particolare, figlioli, pregate uniti a Gesù sulla Sua via crucis. Mettete nelle vostre preghiere quest’umanità che vaga senza Dio e senza il Suo amore. Siate preghiera, siate luce e testimoni per tutti coloro che incontrate, figlioli, affinché Dio misericordioso abbia misericordia di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

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