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Apostoli della Divina Misericordia con Maria Regina della pace

SINTESI CCC - SCHEDA 2_7

Il Matrimonio
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SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA

PARTE SECONDA "L'ECONOMIA SACRAMENTALE".


SCHEDA 2_7 = IL MATRIMONIO

 

Premessa: il patto matrimoniale tra battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.

 

Il matrimonio nel disegno di Dio: La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell’uomo e della donna a immagine e somiglianza di Dio e si chiude con la visione delle nozze dell’Agnello.

Dio, che ha creato l’uomo per amore, lo ha anche chiamato all’amore. Avendo Dio creato l’uomo e la donna, il loro reciproco amore diventa un’immagine dell’amore con cui Dio ama l’uomo. Che l’uomo e la donna siano creati l’uno per l’altro, lo afferma anche la Sacra Scrittura.

Ogni uomo fa l’esperienza del male. Questa esperienza si fa sentire anche nelle relazioni fra uomo e donna: discordia, infedeltà, gelosia, conflitti. Secondo la fede, questo disordine non deriva dalla natura umana o relazionale, ma dal peccato. L’uomo e la donna hanno bisogno dell’aiuto e della grazia di Dio. Senza questo aiuto l’uomo e la donna non possono giungere a realizzare l’unione delle loro vite.

 

Il matrimonio secondo la Legge: dopo la caduta (peccato originale), il matrimonio aiuta a vincere il ripiegamento su di sé, l’egoismo, con l’aiuto vicendevole e il dono di sé. Vedendo l’Alleanza di Dio con Israele sotto l’immagine di un amore coniugale esclusivo e fedele, i profeti hanno preparato la coscienza del popolo eletto ad un’intelligenza profonda dell’unicità e dell’indissolubilità del matrimonio. La Tradizione ha sempre visto nel Cantico dei Cantici un’espressione unica dell’amore umano, in quanto è riflesso dell’amore di Dio, amore “forte come la morte che le grandi acque non possono spegnere” (Ct 8,6-7).

 

Il matrimonio nel Signore: alle soglie della vita pubblica, Gesù compie il suo primo segno durante una festa nuziale. La Chiesa vi riconosce la conferma della bontà del matrimonio. Nella sua predicazione, Gesù ha insegnato senza equivoci il senso originale dell’unione dell’uomo e della donna. Tale unione è indissolubile: questa inequivocabile insistenza ha potuto lasciare perplessi . tuttavia Gesù dona la grazia e la forza e la forza per vivere il matrimonio nella nuova dimensione del Regno di Dio. È ciò che l’Apostolo Paolo lascia intendere quando dice: “voi, mariti, amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato la sua vita per renderla santa (Ef 5,25-26).

 

La verginità per il regno: fin dall’inizio della Chiesa, ci sono stati uomini e donne che hanno rinunziato al grande bene del matrimonio per seguire l’Agnello dovunque vada, per preoccuparsi delle cose del Signore e cercare di piacergli.

La verginità per il regno dei cieli è attesa ardente per il ritorno di Cristo. È Lui che da il senso e concede la grazia indispensabile per vivere conformemente alla sua volontà.

 

La celebrazione del matrimonio: nel rito latino, ha luogo normalmente durante la messa, perché comunicando al medesimo corpo e sangue, essi formino un solo corpo in Cristo.

In quanto gesto sacramentale di santificazione, conviene che i futuri sposi si dispongano alla celebrazione del matrimonio ricevendo il sacramento della Penitenza.

Secondo la Tradizione latina, sono gli sposi, come ministri della grazia di Cristo, a conferirsi il sacramento del matrimonio.

 

Il consenso matrimoniale: occorre essere “liberi”, cioè non subire costrizioni e non avere impedimenti.

Se il consenso manca, non c’è matrimonio.

Il consenso che lega gli sposi tra loro trova il suo compimento nel fatto che i due diventano “una carne sola”. Se tale libertà manca, il matrimonio è invalido: per questo motivo (e per altre cause) la Chiesa può dichiarare la nullità del matrimonio, vale a dire che il matrimonio non è mai esistito.

Il sacerdote (o il diacono) che assiste alla celebrazione del matrimonio, accoglie il consenso degli sposi a nome della Chiesa e da’ la benedizione della Chiesa.

La Chiesa richiede normalmente la forma ecclesiastica nella celebrazione del matrimonio, perché:

-          si tratta di un atto liturgico;

-          introduce in un nuovo Ordo, con diritti e doveri;

-          dato che introduce in un nuovo stato di vita, necessita di certezza, per questo i testimoni;

-          il carattere pubblico aiuta a rimanervi fedele.

 

Affinché il “sì” sia un atto libero e responsabile, la preparazione al matrimonio è di fondamentale importanza.

 

Matrimoni misti e disparità di culto: l’uno è fra cattolico e battezzato non cattolico, l’altro fra cattolico e non battezzato, esigono molta attenzione. Tuttavia, l’amore coniugale sincero, la pratica umile e paziente della virtù familiare e la preghiera perseverante possono preparare il coniuge  non credente ad accogliere la grazia della conversione.

 

Effetti del sacramento: dalla valida celebrazione del matrimonio sorge tra i coniugi un vincolo, stabilito da Dio stesso, cosicché il matrimonio concluso e consumato tra i battezzati non può mai essere sciolto. Non è in potere della Chiesa pronunciarsi contro questa disposizione.

I coniugi cristiani hanno poi un dono proprio. Tale grazia, propria del sacramento, è destinata a perfezionare l’amore dei coniugi. Cristo è la sorgente di tale grazia: Egli rimane con loro, da’ la forza di seguirlo, di rialzarsi dopo le cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portarsi gli uni i pesi degli altri, fino a far loro pregustare il banchetto delle nozze dell’Agnello.

 

Beni ed esigenze dell’amore coniugale: esige tre valori fondamentali dal punto di vista umano ma con un significato tutto nuovo dal punto di vista spirituale.

Unità e indissolubilità: questa comunione umana è condotta a perfezione mediante la comunione in Cristo Gesù, pertanto la poligamia è contraria alla pari dignità e all’amore coniugale che è unico ed esclusivo.

La fedeltà: l’amore coniugale esige fedeltà inviolabile. Può sembrare difficile, ma Dio ci ama di amore definitivo e irrevocabile, per questo gli sposi sono partecipi di questo amore.

Oggi, però, in molti paesi numerosi cattolici ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Cristo, che non può riconoscere valida una nuova unione se era valido il primo matrimonio. Perciò essi non possono accedere alla comunione eucaristica per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo, non possono accedere a certe responsabilità ecclesiali.

L’apertura alla fecondità: per sua indole naturale, i coniugi sono ordinati alla procreazione e alla educazione della prole. I genitori sono i primi e principali educatori dei loro figli. In questo senso, il compito fondamentale del matrimonio e della famiglia è di essere al servizio della vita.

 

La chiesa domestica: ai nostri giorni, in un mondo estraneo se non ostile alla fede, le famiglie credenti sono di fondamentale importanza. Il Concilio Vaticano II, usando un’antica espressione, parla di “Chiesa domestica”: i genitori, per i loro figli, con la parola e l’esempio, sono i primi annunciatori della fede. È qui che si esercita in maniera privilegiata il sacerdozio battesimale del padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della famiglia.

Riguardo infine alle persone celibi, a tutte bisogna aprire le porte dei focolari della grande famiglia che è la Chiesa.

 

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